La prima
telefonata con un cellulare risale al 1973. Dieci anni dopo si produsse un
modello di telefonino dal costo proibitivo. In seguito la maggiore
accessibilità dei prezzi e il desiderio dei consumatori di esternare uno status
symbol hanno determinato l’evoluzione della telefonia mobile e la sua
propagazione inarrestabile. Ogni cittadino fuori dalla propria abitazione
poteva telefonare in autonomia senza dover cercare una cabina telefonica. L’invio
degli SMS ha permesso comunicazioni brevi e meno esose di una telefonata.
Parallelamente si sono sviluppati studi e ricerche sugli effetti nocivi delle
onde elettromagnetiche sulla salute dell’uomo, ma i risultati sono ignorati
come la scritta “il fumo uccide” sui pacchi di sigarette. Anche il codice della
strada si è espresso sull’uso del cellulare. Eppure il segno di una società in
progress era solo agli albori. Infatti nel Terzo millennio approda nelle nostre
vite lo smartphone, il cellulare intelligente. È un telefonino multimediale con
capacità di memoria, acquisizione dati e connessione. Le sue dimensioni ridotte
permettono di tenerlo sul palmo della mano (anche di mani anagraficamente
sempre più piccole) perennemente. Ha un sistema operativo, riproduce musica,
scatta foto, gira video, naviga in rete, legge la posta elettronica, invia
e-mail, scarica videogiochi e tante applicazioni ed è touchscreen. Con uno
smartphone siamo sempre connessi ai social e non perdiamo una notifica. I nuovi
modelli esordiscono sul mercato con prezzi elevati e non restano sugli
scaffali, ma vengono acquistati con sollecitudine. Ci si lamenta dei tetti di
spesa dei libri scolastici, ma non ci si priva dell’ultimo smartphone. Il successo
di questi dispositivi mobili è la versatilità garantita dalle applicazioni e
dalla connessione web, un antidoto alla noia o al vuoto nato dall’incapacità di
occupare il nostro tempo altrimenti. Il loro pregio è l’infaticabilità perché
non vengono mai spenti, né in carica, né di notte e nemmeno in volo (modalità
aerea o volo). Poiché la vita è ben più ampia del display ultratecnologico,
esistono ancora emergenze che inducono a inoltrare o ricevere telefonate o SMS
urgenti. Messaggi e chiamate: i cardini di una telefonia cellulare sempre più
stremata dall’utilizzo eccessivo. È così che quando serve per il suo scopo
primario, lo smartphone va in tilt. Ambientalisti e detrattori degli
smartphone, nonché possessori dei vecchi modelli di telefonini (sempre
funzionanti), possono a gran voce affermare che il vero cellulare “smart” è
ipotecnologico.
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”,
19 ottobre 2015, p. 12.
purtroppo non ne posso farne a meno
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