Avete presente quel modo di dire usato quando qualcuno ci fa
un complimento profondo? Si usa dire «Mi sciolgo alle tue parole», ma ci si può
anche «Sciogliere in lacrime». Sul nostro pianetino c’è qualcuno, anzi
qualcosa, che si sta sciogliendo da qualche tempo: sono le nostre calotte
artiche che fungono da termoregolatore per la Terra. L’effetto serra e
l’innalzamento delle temperature globali sta facendo scongelare a pieno ritmo i
ghiacci dei poli.
Le calotte polari sono lontane da noi e quindi non le
vediamo, ma non per questo dobbiamo ignorare una situazione drammatica che avrà
dirette conseguenze sull’abitabilità del pianeta Terra.
Il surriscaldamento globale sta facendo mutare il nostro
clima e con esso anche flora e fauna dei mari e degli oceani.
Tra le dirette conseguenze si annovera un innalzamento dei
livelli dei mari, già cominciato, ed un disordine della vita acquatica. Più le
calotte perdono volume più le temperature salgono e la vita intera sul pianeta
non sarà più possibile.
I mari invaderanno le terre emerse e renderanno inagibili
numerose abitazioni costiere. Dove andranno a vivere quelle persone? Ci
penseremo quando accadrà, giusto? Perché cercare di prevenire il cataclisma?
Ricordate che gli astronauti della missione Apollo 17
scattarono un’istantanea alla Terra e la denominarono The blue marble (la biglia blu)? Di certo ora diventerà
completamente blu, senza alcuna sfumatura.
Nuove fratture si stanno formando sulla banchisa artica e troppe
croste di ghiaccio si separano facendo arretrare la massa della calotta. Il
ciclo termico stagionale, ogni anno non dà tregua al polo e lo snellisce
notevolmente. Ad alcuni si gela il sangue e un brivido glaciale corre lungo la
schiena e ne permea le membra, ma è l’unico gelo esistente.
Ai poli il permafrost (suolo delle zone polari, gelato fino
in profondità) contribuisce a intrappolare grandi quantità di gas metano il cui
sprigionamento determinerebbe un’impennata delle temperature globali. Nel peggiore
dei casi c’è il rischio di estinzione. Entro un anno potrebbe essere superato
il punto di non ritorno e in quel caso si attiverebbero fenomeni atmosferici e
meteorologici di enorme portata dotati di due caratteristiche:
l’irreversibilità e l’imprevedibilità.
Nessun commento:
Posta un commento