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venerdì 17 febbraio 2017

Scioglimento calotte polari, indietro non si torna

Scioglimento calotte polari
     Avete presente quel modo di dire usato quando qualcuno ci fa un complimento profondo? Si usa dire «Mi sciolgo alle tue parole», ma ci si può anche «Sciogliere in lacrime». Sul nostro pianetino c’è qualcuno, anzi qualcosa, che si sta sciogliendo da qualche tempo: sono le nostre calotte artiche che fungono da termoregolatore per la Terra. L’effetto serra e l’innalzamento delle temperature globali sta facendo scongelare a pieno ritmo i ghiacci dei poli.
     Le calotte polari sono lontane da noi e quindi non le vediamo, ma non per questo dobbiamo ignorare una situazione drammatica che avrà dirette conseguenze sull’abitabilità del pianeta Terra.
Il surriscaldamento globale sta facendo mutare il nostro clima e con esso anche flora e fauna dei mari e degli oceani.
Calotta polare Artica
     Tra le dirette conseguenze si annovera un innalzamento dei livelli dei mari, già cominciato, ed un disordine della vita acquatica. Più le calotte perdono volume più le temperature salgono e la vita intera sul pianeta non sarà più possibile.
     I mari invaderanno le terre emerse e renderanno inagibili numerose abitazioni costiere. Dove andranno a vivere quelle persone? Ci penseremo quando accadrà, giusto? Perché cercare di prevenire il cataclisma?
     Ricordate che gli astronauti della missione Apollo 17 scattarono un’istantanea alla Terra e la denominarono The blue marble (la biglia blu)? Di certo ora diventerà completamente blu, senza alcuna sfumatura.
Calotte polari scioglimento
     Nuove fratture si stanno formando sulla banchisa artica e troppe croste di ghiaccio si separano facendo arretrare la massa della calotta. Il ciclo termico stagionale, ogni anno non dà tregua al polo e lo snellisce notevolmente. Ad alcuni si gela il sangue e un brivido glaciale corre lungo la schiena e ne permea le membra, ma è l’unico gelo esistente. 
     Ai poli il permafrost (suolo delle zone polari, gelato fino in profondità) contribuisce a intrappolare grandi quantità di gas metano il cui sprigionamento determinerebbe un’impennata delle temperature globali. Nel peggiore dei casi c’è il rischio di estinzione. Entro un anno potrebbe essere superato il punto di non ritorno e in quel caso si attiverebbero fenomeni atmosferici e meteorologici di enorme portata dotati di due caratteristiche: l’irreversibilità e l’imprevedibilità.  

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