La celiachia è
un’intolleranza permanente al glutine, proteina contenuta in grano, orzo,
segale, farro e altri cereali a spiga. La diagnosi, prima sierologica,
necessita della biopsia intestinale temuta perfino dal maestro dell’horror
Dario Argento. La cura? Perfetta aderenza ad una dieta rigorosamente priva di
glutine (anche in minime tracce). Colpisce 1 italiano su 100 e grazie
all’impegno dell’Associazione Italiana Celiachia (dal 1979), è una delle
intolleranze, se non l’unica, che ha comportato dei mutamenti nel quadro
normativo italiano. In passato il numero esiguo di diagnosi rendeva i soggetti
celiaci invisibili alla collettività e alle istituzioni, ma dal 1.7.1982 un D.M.
ha approvato l’erogazione gratuita dei prodotti senza glutine. Con il D.P.R. n.
1008 del 2.9.1985 si stabilisce l’esonero dal servizio di leva. L’iter
legislativo sanitario prosegue col Decreto Veronesi (8.6.2001) che introduce il
calcolo dei tetti di spesa in base al fabbisogno calorico legato ad età e
sesso. Si ottengono dei buoni mensili per l’acquisto dei prodotti utili
all’alimentazione quotidiana a base di mais, riso e cereali naturalmente privi
di glutine.
Nello scenario
internazionale la situazione italiana è un esempio per tutte le associazioni
straniere che stanno cercando di ottenere pari trattamento dai loro governanti.
Siamo orgogliosi di un’Italia che tutela i suoi celiaci a costo di
sovraccaricare la sostenibilità sanitaria. Una celiachia non curata provoca
danni di natura intestinale o il deficit di altri organi. Ma indagini,
interviste o esperienze dirette hanno rilevato un’elevata percentuale di
pazienti che infrange la propria dieta perché è dura privarsi della medesima
pietanza che assaporano amici e parenti a tavola.
La celiachia tempra i
caratteri già inclini alla tenacia, ma è infantile trasgredire deliberatamente
e senza alcun ritegno l’indispensabile dieta. È un segno di immaturità,
irresponsabilità, ignoranza e scarsa gratitudine verso un governo che agevola
economicamente chi soffre del morbo celiaco. Chi introduce glutine nella
propria alimentazione vede innalzarsi i livelli di anticorpi (anti gliadina,
anti transglutaminasi ed anti endomisio) e rade al suolo i villi intestinali.
Le infrazioni proseguono anche in caso di alterazioni tiroidee, sterilità,
gravi anemie, disfunzioni epatiche… Forse è il momento di applicare la
tolleranza zero che sospenda l’erogazione dei buoni ASL a quei celiaci che
presentino un quadro anticorpale alterato, segno di una trasgressione
consapevole. L’intolleranza al glutine è anche un’intolleranza alle infrazioni.
Della sezione "Celiachia" fanno parte anche:
- AIC Celiachia. Celiaci di tutta Italia unitevi! (video) ;
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