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venerdì 3 febbraio 2017

Stop all’erogazione dei buoni per i celiaci che trasgrediscono la dieta

Silvana Calabrese La scorribanda legale
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, proteina contenuta in grano, orzo, segale, farro e altri cereali a spiga. La diagnosi, prima sierologica, necessita della biopsia intestinale temuta perfino dal maestro dell’horror Dario Argento. La cura? Perfetta aderenza ad una dieta rigorosamente priva di glutine (anche in minime tracce). Colpisce 1 italiano su 100 e grazie all’impegno dell’Associazione Italiana Celiachia (dal 1979), è una delle intolleranze, se non l’unica, che ha comportato dei mutamenti nel quadro normativo italiano. In passato il numero esiguo di diagnosi rendeva i soggetti celiaci invisibili alla collettività e alle istituzioni, ma dal 1.7.1982 un D.M. ha approvato l’erogazione gratuita dei prodotti senza glutine. Con il D.P.R. n. 1008 del 2.9.1985 si stabilisce l’esonero dal servizio di leva. L’iter legislativo sanitario prosegue col Decreto Veronesi (8.6.2001) che introduce il calcolo dei tetti di spesa in base al fabbisogno calorico legato ad età e sesso. Si ottengono dei buoni mensili per l’acquisto dei prodotti utili all’alimentazione quotidiana a base di mais, riso e cereali naturalmente privi di glutine. 
Buoni Celiachia erogati Asl
Nello scenario internazionale la situazione italiana è un esempio per tutte le associazioni straniere che stanno cercando di ottenere pari trattamento dai loro governanti. Siamo orgogliosi di un’Italia che tutela i suoi celiaci a costo di sovraccaricare la sostenibilità sanitaria. Una celiachia non curata provoca danni di natura intestinale o il deficit di altri organi. Ma indagini, interviste o esperienze dirette hanno rilevato un’elevata percentuale di pazienti che infrange la propria dieta perché è dura privarsi della medesima pietanza che assaporano amici e parenti a tavola.
celiachia gluten free buoni
La celiachia tempra i caratteri già inclini alla tenacia, ma è infantile trasgredire deliberatamente e senza alcun ritegno l’indispensabile dieta. È un segno di immaturità, irresponsabilità, ignoranza e scarsa gratitudine verso un governo che agevola economicamente chi soffre del morbo celiaco. Chi introduce glutine nella propria alimentazione vede innalzarsi i livelli di anticorpi (anti gliadina, anti transglutaminasi ed anti endomisio) e rade al suolo i villi intestinali. Le infrazioni proseguono anche in caso di alterazioni tiroidee, sterilità, gravi anemie, disfunzioni epatiche… Forse è il momento di applicare la tolleranza zero che sospenda l’erogazione dei buoni ASL a quei celiaci che presentino un quadro anticorpale alterato, segno di una trasgressione consapevole. L’intolleranza al glutine è anche un’intolleranza alle infrazioni.

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