I manuali di scuola guida consigliano di guidare
in modo adeguato alle caratteristiche dei veicoli e alle condizioni della
strada e del traffico adottando le cautele dettate dal buon senso e mostrando
forte senso civico.
Ma a volte accade l’inevitabile. Spenta l’auto, si mette in
moto un meccanismo perverso noto e inevitabile. I coinvolti nel più blando dei
sinistri escono di scena, ma ne finanziano ogni atto, ed entrano in campo nuovi
personaggi: assicuratori, periti e carrozzieri. Come difensori, centrocampisti
ed attaccanti, si passano la palla, anzi le cifre numeriche con una leggerezza
che non si addice alle somme in denaro. Sono numeri inflazionati e non c’è
freno a questa abitudine. Spesso pare che il perito che, presa visione del
veicolo, stima il danno sia in possesso degli stessi listini dei carrozzieri con
prezzi astronomici anche per riparare abrasioni, e non raschi profondi, o
gibbolle (se ne parlò in un servizio della trasmissione “Le Iene”). Gli
assicuratori risarciscono i danni, nei limiti del massimale, per poi infliggere
il loro colpo mortale nelle rate della polizza. Dal carrozziere, sempre più
simile ad un orefice, si recano in pochi. Quando gli incidenti provocano solo
danni alle cose, ci si può avvalere del modulo di constatazione amichevole
redatto dai due conducenti coinvolti al fine di effettuare la denunzia
all’assicurazione. Il modulo prevede che si realizzi lo schizzo illustrativo
della dinamica dell’impatto. C’è sempre in un sinistro qualche sinistro
individuo che cerca di trarne vantaggio dichiarando dinamiche e attribuzioni di
colpe che si discostano dalla realtà. È il caso degli urti avvenuti contro i
bus blu delle Ferrovie del Sud Est. Statene alla larga perché se la vostra
vettura dovesse collidere con una delle loro, nonostante la constatazione
amichevole e la consolidata responsabilità concorsuale (art. 2054, comma 2
Codice Civile), loro dichiareranno di aver ricevuto danni in misura maggiore di
quelli realmente cagionati. Le abrasioni diventeranno ammaccature. Inoltre
attribuiranno responsabilità esclusiva di quanto avvenuto ai piccoli
conducenti. La richiesta di risarcimento che invieranno sarà corredata da
descrizioni che non rispettano la logica delle traiettorie e i principi della
meccanica, parte della fisica che studia il movimento. Ferrovie del Sud Est,
facciamo in modo che quel blu Pacifico, come l’oceano, richiami la bellezza di
quelle acque e non la profondità capace di inghiottire l’umana onestà.
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, venerdì 18
maggio 2012, p. 24.
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