Quella che viene
definita «agitazione» da parte dei ricercatori è un disordine cagionato dalla
Riforma Universitaria che stava proseguendo il suo iter parlamentare fino alla
battuta d’arresto del ministro dell’Economia e delle Finanze Tremonti. Non ho
intenzione di fare l’apologia al decreto Gelmini e nemmeno di muovere contro di
esso delle critiche. Resterò neutrale, ma desiderosa di raccontare in che
misura il disagio venga avvertito dagli studenti dato che l’astensione dei
docenti dalla didattica li sta tangendo come fossero correi del Decreto.
È iniziato l’anno
accademico 2010-2011 per la Facoltà di Scienze della Formazione di Bari e
qualche settimana prima erano stati pubblicati gli orari delle lezioni con una
sorpresa: in molti corsi sono completamente o parzialmente assenti i nomi dei
prof. che avrebbero impartito le lezioni. Tutto questo non deriva da un refuso
tipografico, ma è il più grande effetto dell’agitazione dei ricercatori. Di
conseguenza materie i cui esami si riferiscono al primo semestre slittano al
secondo semestre o a data da destinarsi. Niente lezioni, niente programmi,
niente libri, niente esami, addio essere in regola, dov’è finito il diritto
allo studio garantito dall’art. 34 della Costituzione italiana?
Gli allievi stanno
cercando di elaborare delle strategie, ricercandone ovviamente la liceità, per
poter attuare uno scambio di insegnamenti e salvare così il semestre, ma il
tempo è dispotico verso di loro perché novembre è cominciato; il semestre
termina a gennaio e occorre un numero ben preciso di giorni da dedicare alle
ore di lezione.
Matricole e laureandi
continuano a coltivare speranze e sogni per il loro futuro, ma non tutti sono
così flemmatici. Dalla schiera dei rivoluzionari si è levata una «voce» ed è da
escludere che sia «bianca»: esiste un modulo chiamato «di rinuncia agli studi»;
se fosse debitamente compilato e consegnato dagli studenti ormai arcistufi del
disinteresse dimostrato nei loro confronti, rappresenterebbe il certificato di
morte di molti corsi di laurea.
Da “La Gazzetta del
Mezzogiorno”, 27 novembre 2010, p. 20.
Della sezione "Università" fanno parte anche:
- Cantami o Diva l'Università senza studenti ;
- Università di Bari in pericolo. Chiudere o estirpare le erbacce? ;
- Quelle prediche inutili nel giorno di San Silvestro ;
- La lunga attesa per ricevere la pergamena di laurea ;
- Università. I concorsi, scusanti per assumere raccomandati ;
- Il mio omaggio alla vittima delle baronie universitarie Norman Zarcone ;
- L'Università di Bari fa acqua da tutte la parti (video) ;
- Università, sul numero chiuso pesano ancora visioni miopi ;
- Puro illusionismo all'Università degli Studi di Bari ;
- Al clochard nel Palazzo Ateneo la presenza si può negar? .
- Cantami o Diva l'Università senza studenti ;
- Università di Bari in pericolo. Chiudere o estirpare le erbacce? ;
- Quelle prediche inutili nel giorno di San Silvestro ;
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- Il mio omaggio alla vittima delle baronie universitarie Norman Zarcone ;
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