C’è da
stupirsi nell’osservare i mutamenti che hanno coinvolto la società negli ultimi
anni. Gli obiettivi di stabilità si sono trasformati in utopiche velleità.
Ricordate ancora la vostra infanzia? Da bambini le giornate erano scandite dal
gioco e dallo studio con la sovrintendenza dei nostri genitori. Di domenica o
nei giorni di festa ci si recava dai nonni, i beniamini dei più piccoli, coi
capelli argentati e lo spirito di un pargolo. Non li si vedeva spesso, ma li si
adorava. È fondamentale poter tessere un rapporto affettivo con i genitori dei
nostri genitori. Loro poi erano in pensione, elemento incerto per le nuove
generazioni, ed avevano tempo e serenità da dedicare ai nipotini.
In seguito il
meccanismo sociale è cambiato, il passato è divenuto un ricordo sfumato come
una visione onirica che pian piano svanisce. Inebriati dall’idea che il
progresso fosse la chiave di volta per raggiungere un tenore di vita pari o
superiore a quello dei nostri genitori; illusi dall’aspettativa che il mondo
stesso ha innescato in noi tutti, abbiamo obbedito al sistema con la segreta
speranza di realizzare i sogni nel cassetto. Ci siamo iscritti all’università,
anzi, abbiamo investito nell’istruzione raggiungendone livelli medio–alti. La
conseguenza immediata ha riguardato le personali ambizioni di successo che si
traducono con l’inserimento attivo e stabile nel mondo del lavoro. Il desiderio
di fare carriera è emerso quasi subito. L’occupazione femminile ha subito
maggiormente gli effetti degli attriti sociali, tuttavia si sono registrati
segni vitali. Ma questo ha determinato ulteriori problematiche connesse alla
conciliazione dei ruoli assunti dalla donna lavoratrice, casalinga, moglie e
madre. Le sfide da affrontare sono talvolta unisex e occuparsi dei figli, non
più concepiti in giovane età, è un’ardua impresa. In questa situazione
emergenziale interviene la rete di sostegno familiare per eccellenza: il
supporto offerto dai nonni. Simili a dei tuttofare forniscono un servizio
gratuito ad ampio raggio e flessibile con l’indiscusso vantaggio della relazione
di fiducia. Sono disponibili ad accudire i nipotini, permettendo alla coppia di
ovviare all’assunzione di una baby–sitter ed accantonare denaro per il futuro
dei figli. Dall’osservazione della realtà attuale percepisco un flebile
allarme: i nonni sono onnipresenti nella vita dei nipotini al punto da non
costituire più un mero sostegno, bensì un surrogato genitoriale, privo dello
strumento educativo che solo un padre e una madre possono adoperare. V’è un
sovvertimento rispetto al passato, adesso la domenica si trascorre con i propri
genitori, i quali stanno perdendo gli anni migliori dei figli.
Da “La
Gazzetta del Mezzogiorno”, 14 ottobre 2013, pag. 16.
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