Recensione: Eraldo
Baldini – Giuseppe Bellosi, Halloween. Origine, significato e tradizione di una festa antica
anche in Italia, Società Editrice «Il
Ponte Vecchio», Cesena 2015, pp. 331, € 16,90.
In copertina: cartolina augurale americana, 1910 circa. |
Da poco più di
quindici anni in Italia abbiamo cominciato ad osservare una ricorrenza dal
carattere ludico. Uso la prima persona plurale, abbiamo, perché i bambini non
sono i soli ad essere coinvolti in questo mutamento sociale. Con loro genitori,
insegnanti e mondo commerciale. Dolciumi, gadget, racconti da brivido, maschere
e costumi spettrali… tutto è pronto per recarsi dai vicini e recitare la
formula «Dolcetto o scherzetto?». Giovani e meno giovani ora sanno
perfettamente cosa significhino quelle parole: è la festa di Halloween. Non è
italiana, ma importata. Forse viene da Gran Bretagna e Stati Uniti o forse
dall’Irlanda. Preti e catechisti si mostrano scettici verso quello che
definiscono un culto pagano. Ma il 31 ottobre non è altro che la vigilia di
Ognissanti, una festa cattolica. Suscita ribrezzo forse l’idea di base di
Halloween, ossia la possibilità che nella notte che precede il 1° novembre le
anime dei defunti tornino a vagare sulla terra a dispetto del loro riposo
eterno.
Siamo stati travolti da una nuova tradizione che ci induce a
cimentarci in decorazioni o intagli di zucche, ma è proprio vero che non ci
appartiene? Trovo fondamentale che in commercio sia approdato un volume che
analizzi adeguatamente il nuovo fenomeno folkloristico che si è radicato nel
nostro calendario. Forse è il caso di cedere la parola a due esperti,
l’antropologo culturale ed etnografo Eraldo Baldini e lo studioso di
letteratura dialettale e tradizioni popolari Giuseppe Bellosi. Con una
bibliografia vasta e una struttura dell’opera a prova di terremoto è garantito
che Halloween non avrà più misteri e chiunque leggerà il libro acquisirà una
solida consapevolezza sul tema.
Se il dibattito scinde favorevoli e detrattori, il testo li
unirà col fascino di un’antica storia narrata e tramandata.
L’opera ha inizio con un fitto excursus sull’origine e
l’evoluzione della ricorrenza. A seguire si prende in esame l’esplosione del
«caso Halloween» nella penisola italiana e la conseguente nascita delle nette divergenze,
tra giocosa accettazione e convinta negazione.
La trama si infittisce quando viene considerato il rapporto
con la nuova festività nel nostro paese e ci si interroga accuratamente sulla
possibilità di reputarla alla stregua di una moda importata oppure di una preesistente
tradizione remota. Siate dunque pronti a viaggiare a ritroso nel tempo per
giungere alla sorgente del folklore italiano e scoprirne gli aspetti peculiari spesso
sconosciuti o dimenticati.
È probabile che Halloween esistesse molto prima che
acquisisse questo nome. È con questa premessa che gli autori ci conducono in un
viaggio quasi letterale attraverso le venti regioni d’Italia per esumarne le
tradizioni. Per merito di una festività pagana di provenienza estera, quasi del
tutto globalizzata, ci è concessa l’opportunità di recuperare un pezzetto della
nostra identità storica sepolta tra le pieghe di usi e costumi in continuo
evolversi. Nel contesto magico della vigilia di Ognissanti torna
dall’oltretomba un antico retaggio che… ci è sempre appartenuto.
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